Specialità e Regole di gioco da biliardo
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Snooker
È in gran voga nel Regno Unito, in Canada, Stati Uniti, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda e India, dove è nato nel 1875 per opera di ufficiali inglesi di stanza a Jubbalpore, costretti nella stagione delle piogge a giocare infinite partite a biliardo inglese (gioco di serie sull’alternanza delle carambole e delle buche). Decisero così di inventare un nuovo gioco che chiamarono ‘black-pool’, poi ridefinito ‘snooker’, che era il soprannome dato in senso dispregiativo ai cadetti della Wollwich Military Academy. Di tutte le specialità del biliardo è quella che ha saputo adeguarsi ai cambiamenti dei gusti del pubblico e oggi gode di eccezionale popolarità anche in Europa, in particolare nel Regno Unito.
Regolamento e modalità di gioco. – Il tavolo da biliardo ha sei buche. Nelle partite ‘Gran match’ le misure del tavolo standard da competizione sono di 3,50 x 1,75 m; le dimensioni esterne sono di 3,76 x 2,00 m. Il peso del biliardo è di circa 1700 kg, l’altezza del piano di gioco dal pavimento è compresa tra 85 e 87,5 cm. Il piano del gioco, di cui non è previsto il riscaldamento, è in ardesia, spesso 5 cm e del peso di 1000 kg. Nelle gare normali il tavolo da competizione è di 2,84 x 1,42 m. Oltre alla bianca battente, si impiegano 21 bilie colorate: le 15 rosse, non numerate, vengono poste in un telaio di legno, a forma di piramide o triangolo, chiamato ‘pacco’ e hanno il valore di 1 punto; la bianca battente non vale punti, la gialla ne vale 2, la verde 3, la marrone 4, la blu 5, la rosa 6 e la nera 7.
Lo snooker è un gioco di serie, e per tale ragione chi è alla battuta resta sul tavolo fino a quando non commette errore. Lo scopo è mettere le bilie in buca seguendo questa successione: prima una rossa, poi una colorata, ripetendo il meccanismo fino all’esaurimento delle 15 rosse (le altre bilie una volta imbucate vengono rimesse al loro posto e possono venire colpite successivamente, sempre stando alla regola), quindi le restanti nel seguente ordine: gialla, verde, marrone, blu, rosa e nera. Il punteggio massimo è di 147 punti. Esiste non solo la tattica d’attacco, ma pure quella di difesa che rende difficile il cammino ai colpitori più forti, anche se lo spettacolo è quello delle bilie che entrano in buca.
Pool
La specialità è stata resa famosa dal film americano The hustler (1961; Lo spaccone) di Robert Rossen, nel quale Paul Newman sfida il grande campione americano Rudolph Wanderone junior, detto ‘Minnesota Fats’, interpretato da Jackie Gleason.
Nell’Ottocento questo gioco era chiamato ‘4 ball game’, versione più elaborata del ‘3 ball game’ praticato in Inghilterra. Fu il campione francese Claudius Berger, in piena Guerra di secessione (1861-65), a importare negli Stati Uniti la carambola e il massé, che in Europa venivano giocati su tavoli senza buche e più piccoli di quelli inglesi. Sulla scia di questo pioniere, altri titolati giocatori quali Francois Ubassy, chiamato ‘il furetto’, Pierre Carme, A.P. Rudolphe e Albert Garnier, la maggior parte abili carambolisti (Garnier sarà il primo campione del mondo nel 1873), sbarcarono in America e promossero il gioco. Era certo un gioco coinvolgente ma anche molto elaborato, che necessitava di ritocchi. La trasformazione non fu immediata. Solo attorno al 1870 le regole inglesi vennero soppiantate dal ‘4 ball game’ con l’adozione di tavoli da 10 x 5 piedi, i classici da carambola, privi di buche, contro quelli di 12 x 6, provenienti dalle isole britanniche. Gli americani si appassionarono e investirono molto. La specialità visse un lungo periodo di prosperità, con campionati del mondo e sfide tra i migliori.
Regolamento, specialità e modalità di gioco. – I tavoli si distinguono in promozionale della misura di 2,20 x 1,10 m; per gare di 2,54 x 1,27 m. Sono tutti dotati di sei buche ubicate ai quattro angoli e a metà delle sponde lunghe. Le specialità più conosciute del pool sono: ‘8 ball-8° pool’, ‘pool americano continuo 14.1’, ‘palla 9’, ‘one pocket’ e ‘rotation’.
L’8 ball-8° pool è molto diffuso a livello dilettantistico, per la sua semplicità. Occorre mandare in buca una serie di bilie da 1 a 7, oppure da 9 a 15 e la bilia nera sempre per mezzo della battente. Il giocatore ha diritto a proseguire i tiri fino a quando produce buche. Vince chi riesce a mandare in buca la propria serie e per ultima la bilia nera che fa aggiudicare la partita.
L’americano continuo 14.1, conosciuto in Italia anche come ‘125’, è stato per molti anni la specialità principe, quella dei mondiali ufficiali dal 1878 fino al 1990. Le bilie sono 16, di cui una bianca battente, 7 colorate con fasce, 7 di colore diverso e 1 nera numerata 8. Esclusa quella battente, le altre 15 vanno collocate nel triangolo secondo un preciso prospetto. la nera al centro, mentre ai lati periferici in alternanza le colorate e quelle con la fascia. In questo gioco si deve dichiarare sempre la bilia da colpire e la buca dove si invia. Dopo la seconda ripresa (rack) viene a mancare dal triangolo l’ultima bilia rimasta in gioco, imbucata dalla battente che, proseguendo la sua corsa, apre il nuovo triangolo e permette la continuazione della serie. Varia anche la disposizione delle bilie nel triangolo.
Il gioco palla 9 prevede 10 bilie, nove numerate e una battente. È attualmente il più praticato nel mondo e in Italia. Dal 1988 è la specialità che assegna il titolo mondiale, anche perché ritenuto molto adatto ai tempi televisivi. La bilia decisiva è la 9, ragione per cui, qualora si imbucassero le otto bilie contro nessuna del rivale, si può ancora perdere. L’obiettivo del gioco è quindi quello di mettere legalmente in buca la 9.
La specialità one pocket, solitamente riservata ai professionisti, è un gioco strettamente difensivo che ricorda quello degli scacchi. Il tavolo ha una sola buca nella quale devono finire le otto bilie disposte a caso sul biliardo. Determinanti sono i tiri indiretti, chiamati ‘di calcio’. La successione delle bilie viene scelta dal giocatore a inizio partita.
Il rotation è tra i giochi più antichi, ancora molto diffuso. Le bilie sul tavolo sono 15 e tutte numerate; i punti equivalgono al loro numero. Si deve imbucare in ordine crescente, partendo dalla numero 1. Vince chi raggiunge per primo 61 punti.
Carambola
La carambola, praticata su tavolo senza buche, rappresenta l’aspetto artistico del gioco del biliardo. La base del gioco è la carambola, ovvero la figura o il tracciato, codificati a livello internazionale, che il giocatore deve eseguire. Le prove concesse sono tre; le figure sono numerose: solo la carambola artistica ne prevede 68 e ogni figura ha un coefficiente di difficoltà che determina il punteggio.
Nella seconda metà dell’Ottocento, in America, dove i professionisti della carambola venivano considerati grandi artisti di questo gioco, per rendere sempre più impegnativa la specialità vennero studiate nuove regole, in particolare la serie americana approntata dai fratelli canadesi Cyrille e Joseph Dion, chiamata ‘quadro 45/2’, che ebbe il battesimo alla Concert Hall del Madison Square Garden di New York dal 30 marzo al 4 aprile del 1896, con il primo torneo ufficiale vinto dal francese Frank C. Yves, con una media di 24,2 e la miglior serie di 200.
Regolamento, specialità e modalità di gioco. – La carambola viene giocata su un tavolo senza buche, lungo 2,84 m e largo 1,42 m, con due palle bianche e una rossa. Una delle due bianche deve essere marcata con due punti o cerchietti opposti. Il gioco consiste nel colpire con la propria palla bianca battente la palla rossa e quella avversaria con un tiro diretto o indiretto; si fa carambola quando la bilia del giocatore entra in contatto con le altre due, secondo le regole stabilite per le varie specialità. Ogni carambola vale un punto ed è acquisita solo quando le tre bilie si sono fermate senza che sia stato commesso fallo; se si fa carambola si ha il diritto di fare un altro tiro, in caso di errore il tiro passa all’avversario.
Sono ben otto le specialità della carambola riconosciute in Europa: libera, quadro 47/1, quadro 47/2, quadro 81/1, quadro 81/2 ‒ che presentano alcune varianti circa il numero e le modalità delle carambole nelle zone d’interdizione angolare ‒, a una sponda, a tre sponde, artistica (fantasia classica) o biliardo artistico. Nella specialità a una sponda la bilia del giocatore, prima di fare carambola, deve toccare almeno una sponda; in quella a tre sponde, la palla battente deve toccare tre o più sponde prima di colpire la palla bersaglio; nella specialità artistica, che richiede bilie d’avorio più adatte di quelle sintetiche, il giocatore esegue carambole di diversa difficoltà secondo un programma di figure suddiviso in gruppi, stabilito dalla CEB.
Internazionale 5 Birilli
Oggi in Italia la specialità Internazionale 5 Birilli è la più praticata e popolare, con partite che nelle gare ufficiali internazionali si fermano ai 50 punti al meglio delle cinque o sette sfide, contro i 500 della goriziana (castello doppio di nove birilli).
Regolamento e modalità di gioco. – Il biliardo sul quale viene giocata la specialità 5 quilles, chiamato ‘International match’, è privo di buche, lungo 2,48 m, largo 1,42 m; le sponde in profilato di gomma sono alte dai 37 ai 38 mm. La sponda di legno in cui viene fissato il profilato in gomma è larga 12,5 cm. L’altezza del piano di gioco deve essere compresa tra i 75 e gli 80 cm. Il panno è in tinta unita, verde, non lucido, del tipo approvato dall’UMB. Lungo la superficie orizzontale vanno apposti i ‘diamanti’, segni indelebili a intervalli corrispondenti a 1/8 della lunghezza del campo di gioco, che devono essere lasciati rigorosamente liberi. Va assicurato il riscaldamento del biliardo secondo la situazione ambientale. Il biliardo deve risultare illuminato in modo adeguato da quattro luci a un’altezza fra i 90 e i 95 cm dal piano del gioco.
Si usano tre bilie di colore diverso (bianca, gialla e rossa) del diametro di 61,5 mm e del peso compreso fra 205 e 215 g. La bilia rossa funge da pallino. Le quilles, cioè i birilli, sono cinque: uno rosso, gli altri bianchi o gialli, alti 25 mm. Vanno messi al centro del tavolo, posti a croce, la cui sede è indicata da dischetti, distanziati da 9,9 mm ciascuno. L’insieme dei birilli ubicati al centro si chiama ‘castello’. Esiste anche una linea di mezzeria. Va inoltre rispettata una zona di gioco, nell’esecuzione dei tiri ‘bilia in mano’ in cui almeno un piede del giocatore deve restare all’interno della linea laterale.
L’incontro inizia con il giocatore che ha vinto l”acchito’ facendo fermare la bilia più vicina alla sponda corta inferiore. Il primo tiro al pallino non contempla la realizzazione di punti.
Nelle gare nazionali il punteggio va dai 120 ai 130 punti a partita, ai 150 per gare a coppie, mentre in quelle internazionali al meglio delle cinque partite si arriva ai 50 punti. La partita termina appena un giocatore raggiunge o supera il punteggio stabilito. Il tiro va effettuato con la punta della stecca: solo la parte terminale di cuoio deve entrare in contatto con la bilia. Non è consentita la rinuncia al tiro, nel qual caso si incorre in penalità. I punti sono validi quando: la bilia battente tocca quella avversaria e questa abbatte i birilli; la bilia battente tocca l’avversaria che incontra il pallino e abbatte i birilli. I punti si perdono quando: si colpiscono con la propria bilia i birilli; si commette infrazione pur realizzando punti validi.
Una versione del 5 birilli è la ‘goriziana 9 birilli’, chiamata ‘furlana’ nel Veneto, che presenta le stesse regole, ma cambiano i punteggi dei birilli e del pallino; i punti realizzati con tiri indiretti (di sponda) valgono doppio. Coesistono, pur mantenendo la stessa radice di gioco, altre diversificazioni a vocazione regionale, come la ‘bazzica’ (lombarda e meridionale), la ‘carolina’, la ‘bandiera’, la ‘poule’ e il ‘palito malo’ (“birillo cattivo”), gioco importato dagli italiani in Argentina. Spesso i biliardi dove si giocano queste specialità hanno ancora le buche.
Boccetta
Quando il gioco nacque, negli anni Venti, i gestori lo relegavano nei tavoli di dimensioni minori, oltre che più malandati. Le regole hanno subito radicali cambiamenti negli ultimi anni, suggerite dalla necessità di adeguarsi a uno spettacolo in sintonia con le nuove esigenze, in particolare quelle televisive, che richiedono gare rapide e intense. Per questo gli aspetti tecnici non si discostano da quelli delle 5 quilles: tavolo senza buche, disposizione del castello, punteggi ridotti e ritmi sostenuti. Nel 1997 si è tenuto a Milano il primo Campionato Mondiale, presenti 16 nazioni, vinto dal riminese Juri Minoccheri. Altri giochi similari sono il ‘boccettone alla veneta’, il ‘boccettone alla siciliana’ e ‘la parigina’ praticata in Umbria, con le regole della goriziana, ma senza l’uso della stecca.
Regolamento e modalità di gioco. – Il tavolo da biliardo sul quale viene giocata la specialità boccette ha le dimensioni interne di 2,84 x 1,42 m nel tipo internazionale senza buche e di 2,70 x 1,35 m con sei buche nel tipo italiano. La specialità viene giocata con otto bilie, quattro rosse e quattro bianche, del diametro da 57 a 59 mm, un pallino blu di 54 mm, e cinque birilli, dei quali uno di colore rosso, ubicati al centro del biliardo e di altezza non superiore ai 20 mm. Una linea di mezzeria divide i due quadranti della superficie di gioco; pallino e boccette sono definiti ‘bocciabili’ soltanto quando la loro intera circonferenza supera la linea di mezzeria all’interno del quadrato superiore. All’inizio di ogni partita il diritto di scegliere il colore delle boccette e di acchitare il pallino spetta al giocatore che, tirando una boccetta contro la sponda alta, fornisce senza fallo il miglior accosto alla sponda bassa. I giocatori devono realizzare punti validi abbattendo birilli con il pallino o con le boccette avversarie o accostando al pallino le proprie boccette, applicando le norme del regolamento di gioco, fino al raggiungimento del punteggio stabilito. Il valore dei cinque birilli è di 2 punti per i bianchi e di 4 per il centrale rosso; se il birillo rosso viene abbattuto da solo con il castello completo vale 5 punti. Ogni boccetta che cade in una buca produce 2 punti.
8-15
è una specialità a tiri dichiarati del biliardo, più specificatamente del pool. Le 15 bilie con cui si gioca si differenziano tra loro in 2 tipiː spezzate o intere, vale a dire 8 completamente colorate e 7 con una riga larga di colore nel centro.
Oltre alla differenza cromatica le palle vengono riconosciute anche attraverso la numerazione univoca presente sulle stesse, le bilie “piene” dalla n° 1 alla n° 7, quelle “mezze” dalla n° 9 alla n° 15. L’attrezzatura di gioco è completata da altre due bilie: la n° 8, che è nera e non è considerata né “piena” né “mezza”, e la battente (a sfondo bianco) colpita dal giocatore attraverso la stecca da biliardo. All’inizio della partita le bilie colorate e numerate sono raggruppate a triangolo nella metà superiore del tavolo di gioco in posizione e composizione fissa con la bilia n°8 al centro, e verrà deciso chi tra i due giocatori effettuerà la “spaccata” o break iniziale (ovvero spargere le bilie con un colpo secco).
Una volta effettuato il break il gioco si dice “aperto” e si assegna la categoria di bilie “piene” o “mezze” al primo giocatore che imbuca “regolarmente” una bilia. Perché un’imbucata sia considerata regolare, il giocatore deve dichiarare la bilia che intende imbucare, la buca in cui intende farlo e non deve commettere alcun fallo durante lo stesso turno. Va notato che nessuna imbucata durante un tiro d’apertura può essere considerata regolare, e di conseguenza il gioco è sempre aperto dopo il tiro d’apertura, anche se una o più bilie cadono in buca. Dall’assegnazione della categoria il giocatore ha l’obbligo di colpire per prima una delle sue bilie e ha diritto a rimanere al tavolo finché continuerà ad imbucare le proprie bilie in modo regolare.
Una volta che un giocatore ha imbucato tutte e sette le sue bilie (“piene” o “mezze”), potrà colpire e imbucare la bilia n°8, ma non nella stessa buca dichiarata precedentemente dall’avversario, aggiudicandosi la vittoria. Negli Stati Uniti si gioca con una regola speciale: si ottiene la vittoria imbucando la bilia n°8 durante il break iniziale. La palla 8 deve essere fatta finire nella stessa buca dove è stata infilata l’ultima pallina a strisce o a righe e, se viene sbagliata buca, questo implica la sconfitta. La partita è persa anche se il giocatore, pur riuscendo ad imbucare la palla nera 8 nella buca dichiarata, manda accidentalmente in buca la palla bianca. In alcune varianti ancora, la bilia deve essere imbucata di “calcio”, cioè facendo colpire la sponda alla propria palla prima di colpire la bilia.
Piramide Russa
Il Russian Pyramid Billiard (in russo Русский бильярд), conosciuto in italiano come piramide russa, è una specialità di biliardo diffusa soprattutto nei paesi della ex Unione Sovietica.
Si gioca su un tavolo da biliardo di 284 x 142 cm con buche strette (forma ridotta di un tavolo da snooker) e si utilizzano 16 bilie, delle quali 15 sono bianche e numerate da 1 a 15 e la bilia rimanente (usata come battente) ha un colore diverso e non è numerata.
Le quindici bilie sono raccolte a forma di triangolo con il vertice puntato lungo la linea di fondo, e la bilia battente viene posizionata in un punto qualsiasi alla metà esterna del quadrante opposto alle altre bilie.
Bisogna dichiarare la bilia da colpire e dove imbucarla. Solo al momento del break (spaccata) tale regola non è applicata e se vengono imbucate delle bilie, queste verranno rimesse in gioco e il giocatore continua il suo turno senza aver commesso un fallo.
Le biglie valgono secondo il proprio numero, ma la biglia nº 1 vale 11 punti: dato che sommando il punteggio di ogni bilia si ottiene 130, per vincere una partita si deve totalizzare un punteggio pari o superiore a 66 colpendo e imbucando regolarmente quante più bilie possibile; quando sul tavolo rimangano solo la bilia battente ed una bilia bianca numerata, quest’ultima vale 10 punti senza tener conto del proprio numero. In caso di pareggio (65-65) la partita è patta.
Nel caso vengano imbucate bilie diverse dalla bilia dichiarata, saranno riposizionate sul tavolo (compresa eventualmente la bilia dichiarata se viene imbucata anch’essa), e tale azione non è considerata fallo da penalità. Il giocatore continua finché tira correttamente.
Altra possibilità, è che può essere imbucata anche la bilia battente (senza valore) come diversivo per continuare il turno in caso di scarse possibilità di imbucare altre bilie, ma solo dopo aver regolarmente colpito la bilia dichiarata. Imbucata, la bilia battente va rimessa in gioco in un punto qualsiasi nel quadrante esterno della metà opposta alla bilia dichiarata da colpire successivamente.
Goriziana
La Goriziana (chiamata anche internazionale a nove birilli) è una specialità di gioco del biliardo all’italiana.
Il tavolo è di cm 284 x 142, regolamentare privo di buche, e il gioco si effettua con tre biglie, tutte dello stesso diametro nei colori bianco, giallo e rosso.
La bianca e la gialla sono quelle usate dal giocatore, mentre quella rossa ha la funzione di pallino. Sino a metà degli anni ’80 in Europa era invece più abituale l’uso del biliardo corredato da 6 buche strette (una per ogni angolo e una posta a metà di ogni lato lungo) e l’uso di 2 biglie grandi (fino agli anni ’60 le biglie erano d’avorio, adesso in resina artificiale) di colore bianco chiaro, usate dai giocatori, e una terza più piccola, ma con identico colore con funzione di pallino.
Diversamente dalla specialità di gioco a cinque birilli disposti a croce al centro del tavolo, la specialità goriziana ne ha nove.
Il gioco viene svolto da 2 squadre di giocatori (normalmente composte da 1 o 2 giocatori per squadra) che, dopo la sistemazione delle biglie nella posizione fissa di partenza, procedono ai tiri di gioco, sempre alternati tra le 2 squadre.
Lo scopo del gioco è quello di colpire con la stecca la propria biglia, che deve toccare la biglia avversaria (direttamente o di sponda), la quale deve abbattere il castello. Il pallino può essere toccato sia dalla propria biglia sia da quella avversaria, ma soltanto dopo che la propria biglia abbia colpito la biglia avversaria.
Diversamente dal biliardo americano, se un giocatore ottiene dei punti non effettua un altro tiro di seguito, ma il turno passa all’avversario.
La partita termina al raggiungimento del punteggio fissato dai giocatori all’inizio della partita (o dall’arbitro di gioco); i punti si ottengono dall’abbattimento dei birilli o dal colpire il pallino.
La principale differenza rispetto alla specialità dell’italiana a cinque birilli è costituita dal raddoppio dei punti ottenuti o persi ad ogni tiro nel caso in cui si riesca a colpire la biglia avversaria con un tiro indiretto, cioè colpendo dapprima almeno una sponda del biliardo prima di colpire validamente la biglia avversaria.